Reflusso gastro esofageo: un pericolo silente per i denti

Reflusso gastro esofageo: un pericolo silente per i denti
Il reflusso gastro esofageo è una patologia molto comune, che consiste in secrezioni acide dello stomaco che risalgono verso l’esofago e attraverso gola e corde vocali arrivano fino alla bocca. Dal momento che l’unica struttura del nostro organismo capace di resistere ai succhi gastrici è la mucosa dello stomaco, tutto ciò che si trova lungo il percorso del materiale di reflusso rimane inevitabilmente danneggiato, compresi i denti. Come si può intervenire? Ne abbiamo parlato con il dottor Riccardo De Lellis, medico chirurgo odontoiatra della Dental Unit di Villa Lucia Hospital.
 
Dottor De Lellis, in che modo il reflusso danneggia i denti?
“I problemi maggiori del reflusso si verificano durante il sonno, quando la nostra posizione facilita la risalita di piccole quantità del contenuto gastrico, quando la salivazione diminuisce e le nostre capacità percettive sono basse, in quanto può verificarsi un ristagno acido nel cavo orale.
La dentina all’interno e lo smalto all’esterno, sono le parti dure della corona dentale, ma pur essendo estremamente resistenti, hanno un punto debole: la componente calcarea che viene attaccata e danneggiata dalle sostanze acide”.
 
Quali sono le conseguenze?
“Lo smalto, se la situazione persiste, giorno dopo giorno, diventa dapprima poroso perdendo lucentezza, poi acquista un aspetto quasi trasparente e fino lentamente a scomparire, come sciogliendosi. I denti appariranno abrasi e consumati e successivamente apparirà il giallo della dentina, con la comparsa conseguente di una sensibilità sempre maggiore. Nei casi più seri la corona dentale viene distrutta e compaiono erosioni vere e proprie”.
 
Come interviene l’odontoiatra?
“L’ azione dell’odontoiatra oggi è risolutiva sia nei casi meno seri in cui è sufficiente consigliare l’uso di dentifrici e collutori specifici che hanno una certa proprietà “ristrutturante” dello smalto, sia in quei casi che sembravano irrisolvibili fino a qualche tempo fa grazie all’utilizzo di corone protesiche. Grazie ai nuovi materiali e alle ultime tecnologie, è possibile realizzare restauri, faccette e corone protesiche in ceramica integrale, senza presenza di metallo”.
 
Quali sono i vantaggi?
“I vantaggi di queste metodiche consistono nell’alta qualità dell’estetica, dovuta al fatto che i denti danneggiati subiscono una “limatura” ridotta al minimo e questo permette di mantenere la robustezza dei denti stessi, per cui il paziente ottiene un risultato eccellente senza stravolgimenti.
L’odontoiatra inoltre può indirizzare il paziente verso un gastroenterologo, che ha il compito di impostare la terapia e suggerire una dieta e uno stile di vita necessari per combattere questa insidiosa patologia”.
 
 
 
 
 
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