Lavare i denti alla fine di ogni pasto, far visita al dentista almeno una volta l’anno, cambiare spesso lo spazzolino, usare il filo interdentale, sono tutte raccomandazioni che ormai siamo abituati a sentire. Ma c’è un’altra cosa molto importante per una corretta igiene orale: scegliere il dentifricio più adatto a soddisfare le proprie esigenze.
Il dentifricio infatti, insieme allo spazzolino, è uno dei grandi protagonisti della battaglia contro placca, tartaro, patologie parodontali e alitosi. Di fronte alla vasta scelta di dentifrici che propone oggi il mercato scegliere il migliore non è facile e il prezzo non sempre è un indicatore di qualità e di efficacia. La sua funzione è quella di pulire la superficie dei denti ed eliminare batteri e residui alimentari. Il suo utilizzo, combinato a quello dello spazzolino, consente di evitare gli accumuli di placca e di prevenire disturbi come
carie e
patologie parodontali.
Attualmente esistono molte marche di dentifrici in commercio e i fattori che di solito ne determinano la scelta sono sapore e prezzo. Quando si sceglie un dentifricio è bene però considerare anche altri fattori, come ad esempio la presenza di sensibilità dentale o sanguinamento gengivale, che necessitano di attenzioni particolari. In questi casi, prima di acquistare un dentifricio, sarebbe opportuno chiedere il consiglio del dentista il quale, valutata la situazione, orienterà il paziente verso la scelta del dentifricio giusto da utilizzare.
Ad esempio, in caso di
denti sensibili la scelta dovrebbe cadere su un dentifricio senza sostanze abrasive come la silice idrata, il bicarbonato di sodio, il fosfato di calcio e la perlite. I dentifrici a base di nitrato di potassio, arginina, carbonato di calcio, cloruro di stronzio e fluoruro amminico, che si sono dimostrati efficaci nel ridurre gli stimoli che provocano fastidio e dolore, nell’ occludere i tubuli dentali e nel formare uno strato protettivo intorno al colletto dentale scoperto
1.
Se la necessità del paziente invece è quella di
controllare la formazione del tartaro il consiglio è quello di utilizzare dentifrici con agenti antitartaro come il pirofosfato, lo zinco citrato e l'esametafosfato di sodio
2. È bene comunque ricordare che se il tartaro ha formato dei depositi sulla superficie dei denti e tra gli spazi interdentali, oltre che a un buon dentifricio, sarà opportuno richiedere anche l’intervento di un igienista dentale. I dentifrici a base di
clorexidina invece svolgono una forte azione
antiplacca e sono consigliati per il trattamento delle gengiviti e/o delle infezioni del cavo orale. È opportuno utilizzare questo tipo di dentifricio solo se consigliato dal proprio dentista.
Per contrastare i sintomi dell’
alitosi invece il consiglio è quello di scegliere un dentifricio che contenga nella sua formulazione principi attivi come il lattato di zinco e il fluoruro amminico, capaci di agire contro l’azione dei batteri responsabili dell’alito cattivo.
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