Il 10% degli italiani, fra adulti e bambini, soffre di
bruxismo, ovvero la contrazione involontaria dei muscoli della masticazione con conseguente digrignamento dei denti. Si tratta di una condizione abbastanza frequente che si manifesta in prevalenza con il digrignamento notturno, ma spesso anche nelle ore diurne, durante attività che richiedono molta concentrazione o in momenti particolarmente stressanti. Può causare diversi disturbi: usura dei denti, dolore alla mandibola,
mal di testa. Il bruxismo non è da considerarsi una vera propria patologia e può essere soltanto tenuto sotto controllo attraverso varie strategie. La più immediatamente valida è l’uso di un
bite notturno.
Che cos’è il bite notturno?
Con la tipica forma a mascherina, che lo rende simile ai paradenti utilizzati dagli sportivi professionisti, questa placca in resina acrilica ha un ruolo importante: gestire diverse problematiche che coinvolgono tutto l’apparato responsabile di masticazione, deglutizione e fonazione. Il bite notturno può avere una diversa struttura, molle o rigida, per rispondere al meglio alla condizione dei denti e in particolare al livello di usura dovuto al digrignamento. Per questo ogni bite dentale notturno viene studiato e creato su misura da esperti odontotecnici, sulla base dell’impronta dentale della singola persona. Una volta applicato, il bite permette ai denti di non essere danneggiati dagli urti dovuti allo sfregamento, consente alla mandibola di posizionarsi correttamente e assorbe il carico della pressione esercitata dai muscoli, che di conseguenza si rilassano.
Consigli d’utilizzo e controindicazioni
L’uso del bite viene spesso prescritto anche in caso di bruxismo diurno, ma l’utilizzo è più frequente per il bruxismo notturno, in quanto durante il sonno l’atto del digrignamento è del tutto incontrollabile. Per facilitare l’azione protettiva del bite notturno, è possibile affiancarne l’uso a
esercizi di stretching mandibolare. È importante
tenerlo ben pulito, lavandolo con spazzolino e dentifricio e tenendolo immerso in collutorio per almeno dieci minuti, prima di riporlo in una custodia non chiusa ermeticamente per evitare il proliferare di batteri. Inoltre, si dovrà monitorare
il posizionamento del bite notturno e il suo
livello di usura, in modo da favorire un’adesione perfetta alla bocca. Non vi sono quindi controindicazioni particolari al suo utilizzo, se non quelle legate a un’igiene insufficiente o all’usura. È infine importante ricordare che l’apparato stomatognatico influisce direttamente anche su quello muscolo-scheletrico: se non si interviene tempestivamente sul bruxismo notturno con un bite, è probabile che si sviluppino dolori alla schiena, al collo, alle orecchie e
perfino alla testa.
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