Il
trattamento odontoiatrico in “ambiente protetto” è un servizio fondamentale in caso di
pazienti non collaboranti,
odontofobici e
fragili, che presentano cioè patologie pregresse o quadri clinici complessi.
La
Dental Unit di Città di Lecce Hospital, coordinata dal
Dott. Alessandro Nisio, mette
al primo posto la sicurezza del paziente. A lui abbiamo chiesto cosa si intende per ambiente “protetto” e quali sono le tipologie di persone che possono beneficiare di questa ulteriore attenzione.
L’ambiente “protetto”
Si definisce “protetto” un ambiente parte di
struttura ospedaliera organizzata in modo
da far fronte a problematiche che possono presentarsi in
pazienti più vulnerabili e fragili. Le varie situazioni devono essere gestite attraverso
procedure adatte e certificate, con la presenza di
cardiologo e
defibrillatore,
dispositivi medici necessari per intervenire in caso di reazione allergica grave,
farmaci adeguati a affrontare le emergenze.
Una sicurezza fondamentale, soprattutto per trattare i casi complessi.
L’équipe che lavora in ambiente protetto ha esperienza nel trattare:
- pazienti con patologie cardiache, oncologiche o altre patologie;
- odontofobici;
- pazienti non collaboranti (tra cui è possibile includere anche le persone con disabilità).
Del resto, a causa dell’aumento dell’età media,
sono in crescita i pazienti complessi multipatologici (secondo la definizione adottata dall’Agency for Healthcare Research and Quality, che si riferisce a persone con due o più malattie croniche, in cui ciascuna di queste condizioni mediche può influenzare l’esito di trattamenti di altre patologie concomitanti). La loro gestione è tra le maggiori sfide della sanità del futuro.
La gestione
L’approccio della Dental Unit di Lecce verso questi pazienti è coordinato e mirato a
pianificare percorsi diagnostici e terapeutici individuali, supportati dalla sicurezza di un ambiente ospedaliero d’eccellenza, dotato di sale operatorie opportunamente attrezzate e di personale specializzato.
La gestione di
pazienti cardiopatici, diabetici, oncologici, epilettici, con allergopatie, con disturbi epatobiliari e ormonali segue un inquadramento che tiene conto di tutte le problematiche e le variabili che possono coesistere nello stesso individuo, delle terapie farmacologiche con i conseguenti effetti avversi e di importante impatto sul trattamento, per attuare strategie terapeutiche personalizzate e preventive. Le condizioni generali del paziente vengono valutate dall’équipe della Dental Unit insieme al cardiologo e all’anestesista.
Le cure odontoiatriche nel
paziente non collaborante, disabile fisico e/o psichico o odontofobico,
nella maggior parte dei casi, non sono possibili in anestesia locale. Diventa, allora, indispensabile ricorrere alla sedazione cosciente o all’anestesia generale. L’ambiente ospedaliero “protetto” permette di attuare
un approccio più conservativo che demolitivo verso questa tipologia di pazienti, consentendo una
riabilitazione del cavo orale, oltre che la
risoluzione della sintomatologia dolorosa e della patologia contingente.
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