Estrazione di un dente del giudizio

Estrazione di un dente del giudizio
La rimozione di un dente, soprattutto del giudizio, è sempre un pensiero poco gradito. Ma si tratta ormai di un’operazione più che comune, anche come azione preventiva. 
 

Perché e quando procedere con l’estrazione di un dente del giudizio superiore o inferiore

Detti anche terzi molari, i denti del giudizio possono erompere fra i 17 e i 30 anni d’età (da qui l’origine del nome): si tratta di una fase peculiare, perché tutti gli altri denti sono ormai posizionati. Ecco perché il loro ingresso in scena potrebbe causare dei disturbi che variano da caso a caso: affollamento dentale, malocclusione, mal di denti, ecc.

Il dentista, eseguiti gli esami di accertamento, valuta se effettuare l’estrazione del dente del giudizio sia la soluzione più adatta per limitare o impedire la comparsa dei disturbi.

Qualora siano già emerse complicanze oppure se il dente risulta bloccato all’interno dell’osso mascellare o mandibolare, o ancora se si sono sviluppate patologie come carie, pulpite, granuloma, ascesso o parodontite, l’estrazione diventa necessaria. 

Per la sua naturale posizione, un dente del giudizio superiore rende più facile l’estrazione, mentre un dente del giudizio inferiore comporta una maggiore complessità. 
 

L’operazione di estrazione di un dente del giudizio

L’intervento con cui si estrae il dente del giudizio può essere eseguito in due modi: 
  • Estrazione semplice, riservata ai denti erotti dalla gengiva. Il dente viene anestetizzato e si fa pressione su di esso finché non viene rimosso. 
  • Estrazione chirurgica o complessa in caso di inclusione dentale. Con anestesia locale o generale, si pratica un’incisione sulla gengiva e viene eventualmente rimosso il frammento osseo che nasconde il dente. Il dente del giudizio può essere estratto così com’è oppure suddiviso in sezioni più piccole per facilitare la procedura. 
La durata di un’estrazione del dente del giudizio può essere di circa 20 minuti, mentre nelle situazioni più complicate può arrivare anche a 2 ore. 


Come affrontare il periodo post-estrazione del dente del giudizio

Dopo un’estrazione del dente del giudizio il recupero dipende dall’entità dell’intervento, dal posizionamento del dente e dallo stato di salute generale del paziente. Di solito, il tempo di ripresa è di 2 o 3 giorni. Subito dopo l’estrazione di un dente del giudizio, il dolore è piuttosto comune, insieme a gonfiore e sanguinamento: impacchi di ghiaccio sul viso, applicazione di una garza sterile per mezz’ora/un’ora dopo l’intervento e l’assunzione di antidolorifici possono dare sollievo immediato e agevolare il processo di recupero. Bisogna però fare attenzione alla durata del dolore dopo l’estrazione del dente del giudizio: se dopo 3 giorni persiste e anzi aumenta, è bene contattare il dentista. Un’altra probabile complicanza è lo sviluppo di un’infezione dell’osso alveolare (alveolite): per prevenirla il paziente deve prima tutto avere cura della propria igiene orale, pulire molto delicatamente il sito di estrazione (prediligendo spazzolini a setola morbida) e fare risciacqui con collutori disinfettanti. La dieta è un altro punto essenziale per un buon recupero: cibi liquidi o semisolidi e tiepidi sono la soluzione ideale. Vanno invece evitati nei primi giorni fumo, caffè e alcolici. 

In generale segui sempre le raccomandazioni e i consigli del tuo dentista, che saprà guidarti con informazioni personalizzate sul tuo caso specifico prima e dopo l’intervento di estrazione dei denti del giudizio.
 

 


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