Il bruxismo e i bambini: che relazione c’è?

Il bruxismo e i bambini: che relazione c’è?
Il tipico “scricchiolio” dovuto al digrignamento dei denti interessa circa il 10% degli italiani: il bruxismo è una problematica comune e soprattutto involontaria, definito un disturbo del movimento nel sonno, di cui il paziente non si rende conto e che per questo può anche protrarsi per lungo tempo. Ma si tratta di un disturbo non trascurabile, nemmeno nei bambini.

Come si riconosce il bruxismo nei bambini

Non è facile diagnosticare il bruxismo nei bambini. Gli episodi di bruxismo si verificano, come abbiamo visto, principalmente di notte, in particolare durante brevissime interruzioni delle fasi di sonno profondo, definiti “microrisvegli”. Questo disturbo è piuttosto frequente, interessa circa tre bambini su dieci e presenta un'incidenza maggiore prima dell'età scolare. Infatti, i piccoli pazienti digrignano i denti per abitudine durante i primi mesi di sviluppo e anche oltre. Il bruxismo nei bambini di 4 anni è ancora una conseguenza naturale della crescita, legata alla comparsa dei denti da latte e alla stabilizzazione del processo: ecco perché in genere questo disturbo tende a scomparire senza bisogno di ulteriori stimoli.

Oltre questa fascia d’età, bruxismo e bambini potrebbero essere legati da altri fattori, ma è bene chiarire che ad oggi non esistono motivazioni scientificamente validate riguardo la patogenesi di questo disturbo. Se il bimbo, oltre al caratteristico rumore da sfregamento, manifesta sintomi come una rigidità a livello dei muscoli masticatori e una stanchezza maggiore causata da numerosi risvegli, è necessario stabilire con esattezza le cause del disturbo. Può rendersi utile una visita odontoiatrica, soprattutto se il bruxismo si presenta in bambini dagli 8 anni in su, ovvero anche dopo l’eruzione dei primi molari permanenti: la visita consente di rilevare un’eventuale malocclusione. In altri casi, può essere un’otite la causa all’origine di un digrignamento che risponde a un dolore difficilmente gestibile. Da non sottovalutare è il lato psicologico: l’azione involontaria potrebbe infatti servire a scaricare lo stress o a reagire ad altre problematiche di natura simile. Infine, il bruxismo può presentarsi anche in alcuni bimbi che soffrono di un grave ritardo psichico o disturbi neurologici invalidanti. 

Bruxismo e bambini: i rimedi

Trattandosi di un disturbo del sonno, il bambino va aiutato a riposare tranquillamente minimizzando i microrisvegli e quindi gli episodi di bruxismo. Non c'è indicazione all'utilizzo del bite per il bruxismo in età pediatrica per correggere il bruxismo. Il bite si adatta ai bambini in cui la permuta dentale sia già giunta a compimento. Se poi all’origine del disturbo vi è una forma di stress, potrebbe essere prezioso il supporto di uno psicologo. Per i pazienti in condizioni particolarmente serie, uno specialista in neuropsichiatria potrebbe prescrivere un farmaco apposito per favorire una migliore qualità del sonno.
 
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