Che cos’è l’ascesso dentale e come intervenire

Che cos’è l’ascesso dentale e come intervenire
L’ascesso dentale è un accumulo di batteri nei tessuti della bocca, come gengive, polpa dentale ma anche nell’osso della mandibola. Si tratta di una patologia dolorosa che può avere molteplici cause. Oltre a creare una sensazione di forte dolore, se non trattato può portare a complicazioni anche significative. Ne parliamo con il dott. Gianluca Delli Ficorelli, responsabile della Dental Unit di Tiberia Hospital di Roma.
 
Che cos’è un ascesso dentale?
Un ascesso dentale è un’infezione batterica che si manifesta con un accumulo di pus che può nascere in diversi punti della bocca e, a seconda della posizione, viene classificato in modo diverso.
  • Se l’ascesso nasce nei tessuti che sostengono l’osso, chiamati parodonto, parliamo di ascesso parodontale. Sono ad esempio i legamenti, la gengiva, l’osso alveolare ecc.
  • Invece, se nasce nella polpa del dente parliamo di ascesso periapicale.
  • Infine, il terzo e ultimo tipo di ascesso è quello gengivale.
La causa è la cattiva igiene orale?
Le cause di un ascesso dentale possono essere tante. Tra le principali abbiamo senz'altro la cattiva igiene orale, che è responsabile di diverse problematiche che possono portare alla formazione di un ascesso. Tra queste vi è una patologia piuttosto diffusa, la parodontite. (Come ci suggerisce il nome dà luogo a ascessi parodontali).

Anche una carie non curata può causare l’accumulo di pus poiché i batteri arrivano ad infettare la polpa dentale, che è la parte viva del dente. L’infezione di questi tessuti è piuttosto significativa e dolorosa. Parliamo in questo caso di ascessi periapicali. La cattiva igiene orale può essere anche la causa di un ascesso gengivale, che è comunque la forma più semplice da trattare.
 
Ci sono altre cause?
Sì, possono esserci altre cause di varia natura, come le seguenti:
  • Traumi che portano alla lesione del nervo e quindi alla necrosi della polpa, rendendola più vulnerabile all’attacco da parte dei batteri;
  • Interventi di chirurgia dentale non andati a buon fine, soprattutto impianti, devitalizzazioni, otturazioni non perfetti che aprono una breccia per l’ingresso dei batteri;
  • Tutte le patologie che portano ad un abbassamento delle difese immunitarie, inclusi hiv, diabete, patologie che richiedono l’uso prolungato di farmaci cortisonici ecc;
  • I fattori che possono accentuare le patologie del parodonto: reflusso gastroesofageo, alcolismo, tabagismo, radioterapie ecc.
Come riconoscere un ascesso dentale?
Il primo sintomo è il dolore, forte e pulsante, difficile da sopportare. Aumenta quando si mastica o si serra la bocca, ma anche al semplice sfioramento. Se l’infezione non è trattata immediatamente possono manifestarsi sintomi ulteriori come l’ingrossamento dei linfonodi del collo, il gonfiore della porzione di viso in corrispondenza della guancia, la febbre ecc. Tutti i segni tipici di un’infezione batterica.
 
I sintomi non si manifestano improvvisamente e contemporaneamente, per questo molte persone si rivolgono all’odontoiatra solo quando il dolore è già molto significativo. Inoltre, è opportuno ricordare che l’ascesso è frutto di un’infezione e quindi non regredisce da solo se non viene trattato opportunamente. In alcuni casi può “scoppiare” e smettere di dare dolore, ma se non viene individuata e curata la causa, il problema si ripresenta dopo poco tempo
 
Se non viene trattato, può portare a complicazioni?
Come tutti gli accumuli di pus può trasformarsi in una fistola o in una cisti infiltrandosi verso altri tessuti della testa e del collo. Complicanze ancora più significative riguardano i pazienti immunodepressi, affetti da diabete o oncologici. Infatti, in queste condizioni cliniche un ascesso non curato può provocare conseguenze serie inclusa la setticemia.
 
Cosa fare se si manifesta un ascesso?
Già ai primi sintomi bisogna contattare il proprio odontoiatra di fiducia ed evitare soluzioni fai da te, rimedi della nonna o di incidere autonomamente l’ascesso in casa. La prima terapia è quella farmacologica con antibiotici, per ridurre l’infezione e i sintomi dolorosi. Possono essere prescritti anche farmaci antinfiammatori o antidolorifici per aiutare il paziente a gestire il dolore. In genere, sotto terapia antibiotica il dolore si risolve in 5 o 7 giorni e l’ascesso regredisce. Solo quando la fase acuta è passata si può intervenire sulla causa scatenante dell’infezione con una terapia odontoiatrica: uno step assolutamente necessario per risolvere il problema, anche se il dolore è ormai diminuito.
 
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