Trauma dentale: quando il dente dei bambini si spezza o cade

Trauma dentale: quando il dente dei bambini si spezza o cade
Tra gli otto e i dodici anni, circa un bambino su due subisce un trauma dentale causato da incidenti, attività sportive o gioco: il trauma dentale si verifica quando eventi improvvisi causano danni a carico del dente, dei tessuti di supporto o dei tessuti peri-orali.

Per un bambino o un adolescente, la perdita di un dente permanente può avere un grande impatto non solo dal punto di vista della salute orale, ma anche da quello estetico e psicologico. Per questo è importante sapere come comportarsi, tempestivamente e in modo corretto, quando il dente si spezza o cade. 

Quando cade il cosiddetto dente da latte

I denti da latte (o dentatura decidua) sono denti provvisori la cui eruzione inizia intorno ai sei mesi. Sono dieci per l’arcata inferiore e dieci per l’arcata superiore e servono sia per la masticazione che per altre importanti funzioni come la fonazione e la definizione della struttura dell’arcata dentaria definitiva. 

Intorno ai sei anni di età i denti decidui cominciano a cadere, per lasciare spazio alla dentatura permanente. Il processo di permuta della dentatura si conclude generalmente intorno ai venti anni di età, con l’eruzione dei terzi molari (denti del giudizio).

Nelle prime fasi della permuta i bambini possono facilmente impressionarsi o spaventarsi di fronte alla caduta di un dente.  La prima cosa da fare, quando il dente deciduo inizia a muoversi, è rassicurare il bambino circa la normalità dell’evento e spiegare che i nuovi denti saranno più forti e robusti di quelli caduti. 

Per ovviare al timore di poterlo ingoiare o perdere nel sonno, la caduta può inoltre essere accompagnata. In questo caso, è importante valutare attentamente il livello di distacco del dente e procedere con la rimozione solo quando si nota che presenta mobilità in tutte le direzioni, per evitare perdite di sangue e dolore, che potrebbero rendere il bambino timoroso nel futuro. 

Il metodo più semplice per effettuare l’estrazione guidata è con il supporto di una garza sterile. La si può avvolgere intorno al dente e - una volta guadagnata una certa stabilità - la si può utilizzare come presa per favorire il distacco. 

Quando viene rimosso il dente, la fuoriuscita di sangue può essere tamponata sempre con garza sterile o altri dispositivi assorbenti, mantenuti nella cavità per un paio di minuti. Il tampone può essere poi sostituito con un alimento freddo (gelato o altro) che aiuti ad anestetizzare. Per scongiurare il rischio di infezioni è importante invitare il bambino a non giocare con la ferita e non infilare le mani in bocca.

Quando il dente subisce un trauma 

A seconda della tipologia di trauma e della forza d’impatto, vengono coinvolti diversi organi o tessuti. Se il trauma è concentrato su uno o più denti, possono essere presi alcuni accorgimenti immediati di primo soccorso, prima di effettuare un’eventuale visita da uno specialista:
  • se è possibile - in caso di distacco parziale o dislocazione - riposizionare delicatamente il dente nel suo alveolo originale;

  • gli eventuali frammenti di corona distaccati, per valutare con il dentista la possibilità di utilizzarli; conservare in acqua:
  • non compromettere lo sviluppo della radicea contatto con la saliva e che vi siano manifestazioni sintomatiche come pulsazioni o ipersensibilità termica. Quando il trauma interessa denti permanenti ancora immaturi è ancora più importante salvaguardare la polpa, per evitare che la polpa si infetti se il distacco della corona determina l’esposizione della polpa (zona sensibile di colore rosso posta al centro del dente), rivolgersi subito a un dentista, per
  • se il dente si distacca completamente, è bene sciacquare il dente sotto acqua corrente, acqua salata o soluzione fisiologica e provare a reinserirlo nel suo alveolo;
  • se il reinserimento manuale non è possibile, tenere idratato il dente, conservandolo in soluzione fisiologica, saliva o latte. Un dente avulso ha, infatti, buone probabilità di essere reimpiantato se è rimasto per un massimo di 2-3 ore in ambiente liquido. Il dentista può quindi effettuare il reimpianto, se l’evento traumatico è segnalato tempestivamente. 

La cura del dente dopo un trauma

Una volta risolto l’evento traumatico, il dente o i denti che hanno subito il trauma devono essere tenuti monitorati, con frequenti visite dal dentista almeno per il primo anno dall’incidente. L’igiene orale deve essere eseguita con particolare attenzione, specie nelle prime settimane dal trauma. Nei bambini, i denti devono essere spazzolati con uno spazzolino morbido dopo ogni pasto.
Un intervento tardivo o la mancata adozione delle linee guida per la cura del dente post-trauma possono causare problematiche a lungo termine quali necrosi del nervo, discolorazione del dente o erosione progressiva della radice. 

Trauma a tessuti periorali o di supporto

I casi di trauma dentale possono essere accompagnati da traumi ai tessuti di supporto (parodonto) o periorali (labbra). In caso di trauma al volto è necessario rivolgersi subito al Pronto Soccorso, per scongiurare la rottura dei tessuti di supporto. 
Se invece il trauma coinvolge i tessuti periorali, è suggeribile verificare l’entità del danno, escludendo l’eventuale presenza di corpi estranei nella ferita e valutando la necessità di un intervento di sutura. 

Trauma dentale: come prevenirlo

Gli ambienti scolastici, domestici e sportivi e la strada sono quelli in cui si verificano con più frequenza eventi traumatici, ma anche le sedi in cui possono essere messe in campo misure preventive.

Negli ambienti sportivi, il trauma dentale può essere prevenuto con l’utilizzo di un paradenti o maschere facciali. A scuola, un importante ruolo nella prevenzione viene svolto dagli insegnanti, i quali possono contribuire a diffondere tra i più piccoli, la conoscenza dei pericoli di alcuni giochi e attività. A casa, per poter intervenire tempestivamente, è consigliato conservare una boccetta di soluzione fisiologica, per la corretta conservazione del dente o il tamponamento della parte lesa.


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