Teleradiografia

Insieme alla più nota ortopanoramica è possibile eseguire altri esami in vista di un trattamento ortodontico specifico. Il più comune, utile a ottenere una visione a 360 gradi della situazione, è la teleradiografia del cranio, nota anche come telecranio.

 

La struttura del cranio


Definiamo cranio il sistema di ossa che compone la testa dello scheletro umano. Esso viene distinto in due parti:
 
  • Il neurocranio, costituito da 8 ossa, corrisponde alla volta cranica e alla sua base, e la sua funzione principale è contenere e proteggere l’encefalo e gli organi di senso
  • Lo splancnocranio è invece composto da 14 ossa e corrisponde alla faccia, comprese cavità orbitarie, cavità nasali e bocca.

Il neurocranio è caratterizzato da un’apertura, ossia il forame magno, attraverso cui il midollo spinale si collega al cervello. Le 8 ossa che lo formano sono:
 
  • Osso frontale (rispondente a quasi tutta la fossa cronica anteriore)
  • Ossa parietali di destra e di sinistra (la maggior parte della calotta)
  • Ossa temporali (dietro le orecchie)
  • Osso occipitale (la parte posteriore e buona parte della base)
  • Osso sfenoide (parte della base dietro l’osso frontale)
  • Osso etmoide (fra gli occhi)


Le 14 ossa dello splancnocranio sono invece:
 

  • Due ossa zigomatiche (da cui originano i muscoli masseteri, elevatori della mandibola)
  • Due ossa lacrimali (fondamentali nella formazione del canale nasolacrimale)
  • Due ossa nasali (riunite a rappresentare la sommità della piramide nasale)
  • Due cornetti nasali inferiori (meglio noti come turbinati)
  • Due ossa palatine (lamine orizzontali che contribuiscono a formare il palato duro)
  • Due ossa mascellari (che completano la formazione del palato duro)
  • Il vomere (la parte inferiore del setto nasale)
  • La mandibola


Questa struttura stratificata e dal delicato equilibrio ha, come si intuisce, numerose funzioni, ma alcune in particolare sono coerenti con la necessità di eseguire una teleradiografia del cranio.

Sulle ossa mascellari e sulla mandibola, fondamentali per masticazione, deglutizione e fonazione, sono infatti saldamente ancorati i denti, divisi in arcata dentaria superiore e arcata dentaria inferiore.

La mandibola è costituita da due parti speculari, che entro i 2 anni di età si saldano fra loro andando a creare un elemento unico e due rami ascendenti. Ciascuno di questi due rami si divide poi in processo coronoideo (su cui si inserisce il muscolo temporale) e processo condiloideo (che concorre a formare l’articolazione temporo-mandibolare, essenziale per masticazione e linguaggio).

 

Teleradiografia: cos’è?


Le teleradiografie sono studi che consentono di analizzare e misurare la struttura del cranio (analisi cefalometrica), così come di visualizzare al meglio le sue caratteristiche distintive.

Si tratta dunque di una radiografia della testa: si ottengono le immagini necessarie attraverso l’interazione di un fascio di fotoni (radiazioni ionizzanti) e l’organismo del paziente. Il fascio, diretto verso un ricettore, viene “intercettato” dagli atomi del corpo umano, dando così luogo a un’immagine detta proiezione.

Il termine “teleradiografia” ha un significato legato al suo funzionamento: la tecnica presuppone infatti il posizionamento del soggetto a distanza rispetto al tubo sorgente. I raggi X risultano in questo modo all’incirca paralleli e l’immagine ottenuta ha praticamente le stesse dimensioni delle reali strutture anatomiche.

È un esame assolutamente non invasivo e non doloroso. Per quanto riguarda eventuali rischi, bisogna sempre considerare che la sua esecuzione presuppone l’utilizzo di raggi X: l’effetto ionizzante delle radiazioni sulle cellule dell’organismo umano, che comporta l’espulsione di elettroni dall’atomo colpito, si può infatti tradurre in un’alterazione delle cellule stesse o delle molecole di DNA al loro interno. Ciò significa che il danno può essere sia diretto (ed eventuale supporto alla formazione di neoplasie) oppure genetico (e possibile origine di mutazioni e anomalie). Questo processo rende la teleradiografia non indicata per una donna incinta, poiché le radiazioni potrebbero provocare danni al feto.

In ogni caso, l’evoluzione tecnologia ha consentito nel corso del tempo di sviluppare macchinari capaci di somministrare la minima quantità possibile di raggi X e al contempo ottenere tutte le informazioni necessarie.

Ulteriore evoluzione in tale contesto è stata data dall’avvento della radiologia digitale, che ha permesso non solo di visualizzare immediatamente immagini digitali invece di sviluppare immagini su pellicole fotografiche, ma di ridurre ulteriormente e notevolmente l’esposizione alle radiazioni. Molto importante resta la protezione delle parti del corpo che risultano più sensibili all’azione dei raggi X: cristallino e tiroide.

 

Teleradiografia: a cosa serve?


In genere è l’odontoiatra a richiedere una teleradiografia: i denti risultano infatti visibili non solo singolarmente, ma inseriti all’interno del loro contesto naturale. Ecco perché questo esame è particolarmente utilizzato per bambini, preadolescenti e adolescenti.

Si parla quindi di teleradiografia del cranio per cefalometria ortodontica, poiché l’esame consente anche di verificare la relazione fra le ossa mascellari, la loro direzione (soprattutto durante la fase dello sviluppo), la tipologia di inclinazione dei denti incisivi e lo stato dei tessuti molli.

Una volta ottenuti dati sulla struttura ossea e, nel caso dei pazienti più giovani, una previsione di crescita, l’odontoiatra è in grado di pianificare il trattamento ortodontico più opportuno, nonché, una volta messa in atto la terapia, monitorare nel tempo i risultati ottenuti. L’esame si rende anche utile in casi di chirurgia maxillo-facciale.
È infatti possibile individuare, e conseguentemente affrontare, le seguenti problematiche:
 

  • Malocclusione, che implica anomalie nella struttura scheletrica, muscolare o dentaria. Tali alterazioni devono essere individuate nella prima infanzia, poiché possono dare luogo a problemi nella masticazione, oppure affollamento dentale, bruxismo, schiocco della mandibola, caduta dei denti precoce o tardiva. Altre conseguenze apparentemente indirette di questa condizione possono essere difetti della postura, mal di schiena, cefalea e dolore cervicale.
  • Morso inverso, in realtà uno specifico tipo di malocclusione che comporta una deformazione talvolta molto evidente della bocca. Ciò è dovuto al disallineamento delle arcate dentarie, a livello laterale oppure a livello inferiore o superiore. Anche in questo caso, possono insorgere problemi non solo estetici (che sono comunque fonte di disagio psicologico), ma anche di masticazione e postura.
  • Asimmetria facciale, ossia il discostamento delle linee mediane del viso, delle ossa nasali o delle arcate dentali. L’asimmetria può avere origine congenita oppure essere causata da anomalie nella crescita o da traumi alla bocca.

Ecco perché in alcuni casi una teleradiografia del cranio diventa preziosa alleata della ortopantomografia: se la seconda dà infatti modo di osservare denti, arcate dentarie, ossa mascellari e ossa mandibolari, la prima fornisce un’immagine delle ossa e dei profili del massiccio facciale nella sua interezza.

Ottenere dettagli sulle posizioni di mascella superiore e mandibola è infatti indispensabile per comprendere l’origine di eventuali posizionamenti errati, dentali e non solo.
In genere, la teleradiografia latero-laterale per i denti è la più comune tipologia utilizzata, ma non è l’unica a disposizione del medico.

 

Tipologie di teleradiografia del cranio


Oltre alla già citata proiezione latero-laterale, è possibile eseguire una teleradiografia postero-anteriore, antero-posteriore oppure più raramente assiale. Ma la prima è certamente la più frequente nella diagnosi cefalometrica.
 

Teleradiografia latero-laterale


Spesso abbreviata con l’indicazione LL, La teleradiografia latero-laterale del cranio permette di valutare la posizione delle arcate dentarie rispetto alle ossa, così come l’eventuale presenza di malocclusioni o morsi inversi. La teleradiografia del cranio in proiezione latero-laterale si esegue facendo in modo che siano visibili di profilo tutte le strutture scheletriche della testa, a partire dal mento. Per quanto riguarda il versante posteriore, viene preso in considerazione il solo condotto uditivo esterno. Vengono così visualizzati anche i profili dei tessuti molli di naso, labbra e mento.
 

Teleradiografia postero-anteriore e antero-posteriore


La PA e la AP offrono una visuale frontale del massimo facciale, consentendo così di identificare più agevolmente possibili asimmetrie.
 

Teleradiografia assiale


Indicata con l’abbreviazione AX, questa tipologia è quella meno utilizzata. Detta anche teleradiografia in proiezione submento-vertice, è indicata per il paziente che non riesce a iperestendere la testa e in quelle situazioni in cui si deve analizzare al meglio la base cranica.

 

Come si fa una teleradiografia


Per sottoporsi a questo esame il paziente non deve seguire alcuna norma di preparazione, ma semplicemente essere pronto a collaborare nel miglior modo possibile, così da agevolare la buona riuscita del processo, e ricordare di non indossare oggetti metallici (occhiali, anelli, piercing, ecc.): la loro presenza, interagendo con i raggi X, potrebbe essere la causa di artefatti significativi.

Nel caso sia dotato di protesi o cateteri, è tenuto a comunicarlo al personale sanitario. Si consiglia inoltre di indossare un abbigliamento confortevole, per facilitare l’operazione e allo stesso tempo favorire la propria immobilità.

Una volta presentatosi sul luogo dell’esame, il paziente deve indossare un grembiule contenente piombo: esso ha la funzione di schermare il più possibile l’organismo dall’azione delle radiazioni. Con la guida dell’operatore, il paziente si posiziona in piedi (o seduto in specifici casi) all’interno del craniostato: questo strumento, grazie all’inserimento delle olive auricolari, permette di mantenere la posizione corretta e lo stato di immobilità necessari durante l’esame.

In questa fase, è necessario conservare lo sguardo diretto in avanti, la dentatura stretta (massima intercuspidazione) e le labbra chiuse in modo naturale. In alcuni casi, il raggiungimento della posizione opportuna può essere ottenuto con la deglutizione: questa azione permette di porre le arcate dentarie nel modo ottimale. Il paziente deve quindi restare immobile per un tempo compreso fra 10 e 15 secondi circa.

La procedura nella sua totalità non ha di solito una durata superiore ai 10-15 minuti. Sarà quindi il tecnico a rimuovere le olive auricolari per consentire al paziente di allontanarsi.

 

Un contesto particolare: la teleradiografia per i bambini e gli adolescenti


Come si è accennato, in alcuni contesti la teleradiografia del cranio si rende necessaria in giovanissima età: durante la visita odontoiatrica è infatti possibile rilevare determinate anomalie fin da subito. Questo esame diventa il primo passo per pianificare nel modo più preciso possibile il percorso di cura, soprattutto dopo il compimento dei 6 anni.

Si può però capire dal metodo di svolgimento appena illustrato come il sottoporvisi richieda un minimo di collaborazione attiva da parte del paziente. Ecco perché non è sempre facile relazionarsi con i pazienti più piccoli, che possono trovare qualche difficoltà nel restare del tutto immobili o nel mantenere i denti nella posizione richiesta. È inoltre da tenere in conto il possibile disagio emotivo nei confronti del contesto medico e soprattutto di fronte a un’apparecchiatura sconosciuta. Dal momento che anche soltanto un piccolo movimento può inficiare la riuscita della teleradiografia e rendere l’immagine illeggibile, non di rado si deve ripetere l’esame.

Grazie alle ultime tecnologie, gli ultimi dati dicono che le radiazioni emesse risultano dalle 4 alle 9 volte minori rispetto a quelle cui ci esponiamo all’esterno per una settimana. In ogni caso, si tratta pur sempre di prestazioni di tipo radiologico: per questo, per una tele RX al cranio è sempre necessario che i genitori diano il proprio consenso a procedere.

Prima dell’esame, il paziente minorenne deve presentarsi con almeno un genitore (e con il consenso esplicito di entrambi). Nel caso si presenti con altri parenti, rigorosamente maggiorenni (fratelli, sorelle, nonni), il consenso genitoriale deve sempre essere esplicitato e accompagnato da una delega firmata.

 

Teleradiografia del cranio: dove farla?


Il primo passo fondamentale è stabilire l’opportunità stessa di eseguire la teleradiografia al cranio: una rigorosa valutazione da parte di uno specialista in odontoiatria deve essere accompagnata da quella di un otorinolaringoiatra, in modo da determinare se la tipologia di esame sia quella veramente indispensabile alla diagnosi e al conseguente trattamento.Inoltre, anche con le maggiori garanzie offerte da un teleradiografo digitale, non bisogna sottovalutare l’importanza di un esame ben eseguito e monitorato da personale competente e specializzato.

Ecco perché, in una situazione dalle molte e complesse necessità, il paziente deve rivolgersi a strutture specializzate in cui ogni specialista non solo possa contare sulla propria équipe e sulle più avanzate risorse tecnologiche, ma anche sul contributo dei propri colleghi, in un approccio multidisciplinare che è la base per il miglior percorso di cura.
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