Migliorare il proprio sorriso con poche sedute e senza controindicazioni: sembra quasi una chimera, ma grazie alle faccette dentali è invece possibile migliorare l’estetica delle arcate dentarie. Ne abbiamo parlato con il
dott. Gianluca Delli Ficorelli, che segue questa tipologia di servizio all’interno della
Dental Unit di
Tiberia Hospital a
Roma.
COSA SONO E QUALI I VANTAGGI
Le faccette dentali, dette anche “veneers”, sono dei manufatti protesici realizzati in lamine in ceramica molto sottili, con uno spessore che si aggira infatti tra i 0.2 e i 0.5 mm, che vengono fatte aderire ai denti rovinati o danneggiati grazie a degli adesivi smalto-dentinali. La loro applicazione, assolutamente indolore, mininvasiva e che richiede una preparazione del dente minima, migliora immediatamente l’aspetto estetico del sorriso andando a rinforzare anche la struttura del dente. Dopo una minima limatura dello smalto, dai 2 ai 3 decimi di millimetro, si procede con l’applicazione della faccetta. In alcuni casi la limatura del dente originale non è nemmeno necessaria e in questi casi parliamo di “additional veneers”.
Si tratta di una scelta permanente e duratura: le fascette, infatti, sono resistenti al tempo e all’usura, così come gli adesivi smalto-dentinali utilizzati, che creano un eccellente legame del cemento resinoso con la ceramica. Il materiale in cui sono realizzate, inoltre, è estremamente biocompatibile con il cavo orale, rispettando quindi totalmente i tessuti gengivali e i denti adiacenti
COME VENGONO REALIZZATE
La preparazione all’applicazione delle faccette comincia con la preparazione dei denti che verranno trattati. In primis, viene presa un'impronta dentale del paziente, sulla base della quale il laboratorio realizza un modello in gesso su cui costruire le faccette in ceramica definitive. Una volta approvate forma e colore delle faccette insieme al paziente, l'odontoiatra procede a cementarle sui denti.
QUANDO SCEGLIERLE
In campo odontoiatrico le faccette estetiche trovano applicazione in diverse situazioni cliniche, quali:
- Alterazioni strutturali dello smalto, quali opacità, ipoplasie discromie e pigmentazione
- Resistenza dei denti allo sbiancamento
- Sostituzione di vecchie otturazioni in composito da sostituire o di restauri incongrui o esteticamente non efficaci
- Presenza di alterazioni morfologiche dei denti
- Mal posizione, diastemi e difetti di posizione
- Frattura e Usura parziale o totale del dente.
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