Ortodonzia invisibile: una soluzione adatta a tutte le età

Ortodonzia invisibile: una soluzione adatta a tutte le età
Gli allineatori invisibili, conosciuti al pubblico anche come «apparecchi invisibili», sono mascherine trasparenti che coprono tutta la superficie dei denti. La loro azione è mediata da precisi punti di appoggio realizzati in materiale composito, che esercitano una pressione sui denti e guidano il loro riallineamento in posizione fisiologica.
I primi dispositivi di questo tipo sono stati prodotti negli Stati Uniti negli anni Novanta per rispondere soprattutto alle esigenze dei pazienti adulti, che desideravano risolvere una malocclusione ma senza ricorrere ai tradizionali apparecchi fissi con “piastrine” (o bracket). Da allora, l’ortodonzia invisibile ha fatto molti progressi: oggi le mascherine rimovibili sono un’ottima soluzione non solo per i vantaggi estetici ma anche perché permettono di risolvere diversi tipi di malocclusioni, anche complesse, sia negli adulti sia nei bambini.
 
Il Dott. Dimitri Fusaroli, specialista in ortodonzia, esegue presso la Dental Unit del Primus Forlì Medical Center trattamenti di ortodonzia con allineatori invisibili progettati su misura su ciascun paziente. In questa intervista ci spiega come si svolge il trattamento e quali sono i vantaggi delle mascherine invisibili rispetto agli apparecchi fissi tradizionali.  
Sabato 2 ottobre
dalle 8.30 alle 14.00

sarà possibile effettuare un consulto gratuito per allineare il sorriso
La prenotazione è obbligatoria

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Come si svolge il trattamento con gli allineatori invisibili?

Il piano di trattamento inizia con l’impronta dentaria che, presso il Primus Forlì Medical Center, viene eseguita con lo scanner intraorale, uno strumento che permette di creare un modello tridimensionale delle arcate dentali. Con l’aiuto di un software, questo sistema permette all’ortodontista di programmare i movimenti che i denti dovranno eseguire per allinearsi in modo corretto. Questa prima fase è quindi indispensabile per progettare gli allineatori necessari al trattamento ortodontico. 
Per riposizionare i denti non basta infatti una sola mascherina: il piano di trattamento prevede l’utilizzo di una serie di mascherine (il cui numero varia a seconda del trattamento) che vengono progettate fin dall’inizio e che il paziente deve usare in successione. Le diverse mascherine permettono al dispositivo di adattarsi ai movimenti progressivi dei denti man mano che il trattamento prosegue, fino al corretto allineamento.
 
Ciascuna mascherina va indossata per circa 1-2 settimane e viene poi sostituita da quella successiva fino alla fine del trattamento. Per essere efficaci gli allineatori devono essere indossati per 22 ore al giorno e vanno rimossi solo per i pasti e per l’igiene orale.
 

Quali sono i vantaggi rispetto all’apparecchio tradizionale fisso?

«Il primo vantaggio degli allineatori invisibili è certamente quello estetico. Tant’è vero che questi dispositivi sono nati come trattamenti soprattutto per i pazienti adulti, che generalmente preferiscono non mostrare ai conoscenti o sul luogo di lavoro che indossano un apparecchio ortodontico».
Oltre al vantaggio estetico, gli allineatori invisibili offrono però molti altri vantaggi rispetto ai dispositivi tradizionali. Le mascherine mobili aiutano il paziente a mantenere una migliore igiene orale: «Con l’apparecchio ortodontico tradizionale si accumula molta placca attorno alle “piastrine” e il paziente deve essere molto scrupoloso nel rimuoverla periodicamente. Con l’apparecchio invisibile non ci sono piastrine, ma solo punti di appoggio che aiutano l’allineamento». Durante l’igiene quotidiana l’allineatore può quindi essere rimosso completamente e il paziente può spazzolare i denti senza impedimenti.
 
Un altro vantaggio riguarda il maggiore comfort del paziente: nella maggior parte dei casi chi segue un trattamento con allineatori invisibili riferisce disagi minori rispetto agli apparecchi tradizionali. «Il fastidio non scompare del tutto, perché i denti devono comunque subire lo spostamento necessario per tornare nella giusta posizione, ma il trattamento risulta generalmente meno doloroso rispetto agli apparecchi tradizionali fissi».  
 
Un ulteriore vantaggio riguarda il modo in cui viene approntato il piano terapeutico. Nei centri come il Primus Forlì Medical Center, in cui si utilizza lo scanner intraorale per ricostruire la prima impronta dentaria, il paziente può avere un’idea indicativa del risultato finale già alla prima visita: il software associato allo scanner permette infatti di visualizzare il sorriso dopo il riallineamento dei denti e la risoluzione della malocclusione
Lo scanner intraorale permette inoltre di monitorare di frequente e con precisione il movimento dei denti durante la terapia, per verificare se l’allineamento avviene come previsto inizialmente. Questo non è possibile nel caso dell’ortodonzia tradizionale.
 

Gli apparecchi invisibili sono adatti anche ai bambini?

Sebbene siano nati come dispositivi per i pazienti adulti, gli allineatori invisibili sono oggi adatti a tutte le fasce d’età. «Esistono linee specifiche per i pazienti in crescita (8-10 anni) che ancora presentano i denti da latte. Queste apparecchiature permettono di risolvere molti problemi funzionali dei pazienti più piccoli prima che la situazione si aggravi con il passare del tempo».
Inoltre, i bambini vedono spesso le mascherine trasparenti come un gioco: questo favorisce la loro costanza nell’indossarle per tutto il tempo richiesto dal trattamento.    
 

Quanto tempo serve per ottenere risultati?

«Il tempo richiesto dipende dalla situazione iniziale del paziente. Nella maggior parte dei casi, però, le terapie con allineatori invisibili sono più brevi rispetto a quelle con tecniche tradizionali». I primi risultati possono apparire già dopo poche settimane e alcuni tipi di malocclusioni si possono risolvere in pochi mesi.
Il risultato finale dipende dalla collaborazione del paziente, che deve impegnarsi a indossare l’apparecchio per 22 ore al giorno. Nella maggior parte dei casi, raramente questo costituisce un problema: «i bambini si adattano facilmente all’uso delle mascherine e anche gli adulti sono in genere motivati, sia perché lo strumento invisibile non condiziona la loro vita lavorativa e personale, sia perché il paziente ha fin dall’inizio una prospettiva ben definita sulla durata del trattamento e sul risultato finale».
 


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